Videosorveglianza per il condominio: come muoversi per fare tutto in regola


Quando si parla di videosorveglianza per un condominio è importante, prima di iniziare a pensare ai lavori necessari, avere in mente le basi necessarie per potersi muoversi senza fare passi falsi.

videosorveglianza per esterni

Come si può installare la videosorveglianza in un condominio?

Quando si parla di sistemi di sicurezza a volte si pensa che possano essere utilizzati solo in case private oppure all’interno di aziende e negozi. Tuttavia è sempre più comune trovarne anche in zone comuni di palazzi, ma in che modo si può fare in modo sicuro, senza andare a ledere la privacy di nessuno, rendendolo anche efficace?

Il primo passo è quello di discuterne all’interno di un’assemblea di condominio. Un singolo condomino, per esempio, può installare una camera di sicurezza che riprenda la propria porta d’ingresso, ma non gli spazi comuni. Se invece viene deciso in un’assemblea, di comune accordo, di dar vita a un progetto per un sistema di videosorveglianza per il condominio, le zone incluse sono quelle comuni. Si tratta quindi di parti come: il cortile interno, ingresso, portone, e garage, per esempio. Ovviamente però ci sono delle regole da dover rispettare per proteggere la privacy dei condomini e il consiglio è quello di affidarsi a degli esperti, che conoscano anche le leggi necessarie per evitare problemi di ogni sorta. Un buon progetto di videosorveglianza, infatti, richiede esperienza e conoscenza dell’argomento.

Quali sono le zone a rischio?

Un buon progetto prevede la copertura delle zone più sensibili per la videosorveglianza di un condominio. In particolare, tenendo anche conto della struttura del palazzo, ce ne sono alcune che solitamente possono essere più critiche.

  • Atrio e ingresso. Dove si può avere quindi la possibilità non solo di riprendere i condomini, ovviamente, ma anche persone sospette che potrebbero entrare.
  • Garage o parcheggi interni. Spesso sul retro o in dei sotterranei, quindi in luoghi più bui e in cui può essere necessario utilizzare telecamere adatte ad ambienti scuri.
  • Aree esterne. Come giardini, atrii, o citofoni. In quest’ultimo caso si possono usare sistemi di sicurezza legati proprio al mondo della citofonia, in supporto alle classiche telecamere da esterno o da interno.

I rischi che si possono correre senza un progetto

Una volta che si sarà raggiunta la maggioranza in un’assemblea condominiale, è il momento di richiedere un progetto per l’installazione di un sistema di videosorveglianza per il condominio da parte dell’amministratore.

Essendoci infatti regole ferree necessarie per rispettare la privacy delle persone, il rischio di multe è molto facile. Inoltre, il garante della privacy spesso dà nuove indicazioni, ed è fondamentale anche installare cartelli a norma di legge per avvisare chiunque passi nelle zone interessate dalle telecamere. Pur non essendoci bisogno del permesso del garante per poter procedere con l’installazione, le persone, che siano abitanti del palazzo o passanti all’esterno di esso, hanno il diritto di essere informate della loro presenza. Bisogna anche tenere conto degli obblighi riguardo alla conservazione delle immagini, i tempi massimi per cui si può fare. Il reato di interferenze illecite nella vita privata può venire punito anche con fino a quattro anni di carcere.

Inoltre, nel caso in cui ci fosse un dipendente all’interno del condominio, come un portiere, le regole cambieranno. Infatti, bisognerà informare l’ispettorato del lavoro e seguire le loro istruzioni.

Da cosa è formato un impianto di videosorveglianza

Un buon impianto si può dividere in quattro componenti fondamentali, sempre da associare ai cartelli obbligatori per legge che, già da soli, aiutano anche a fare da deterrente. Sono necessari anche un sistema di registrazione a cui poter collegare le varie parti, come le telecamere esterne per il perimetro o quelle interne per gli spazi condivisi dai condomini. Le videocamere sono, ovviamente, il secondo elemento importante, che possono essere utilizzate assieme a sistemi di citofonia intelligente. Quest’ultimi permettono anche ai condomini di poter avere un certo controllo sulla situazione. Il tutto, infine, deve essere collegato tra loro da remoto.

Videosorveglianza esterna e citofonia

Quando si parla di videosorveglianza per un condominio esistono due grandi realtà che, soprattutto quando utilizzate assieme, possono dar vita a un sistema efficace e in grado di proteggere sia il perimetro, sia gli spazi comuni all’interno. Si tratta delle telecamere per videosorveglianza esterna e i sistemi di citofonia.

  • Telecamera IP da esterno ONVIF PoE 4MP Starlight 2.8mm S2 DAHUA, è un ottimo esempio di telecamera da esterno affidabile, della Dahua, con tecnologia day/night adattabile a seconda in modo automatico a seconda della luminosità esterna.
  • Hikvision ColorVu | DS-2CD2T47G2-L, Hikvision è l’altra grande marca nel mondo delle telecamere di sicurezza. Questa, per esempio, è dotata, di una tecnologia che le permette di visualizzare e registrare i dettagli in qualsiasi situazione, oltre ad avere il motion capture e il led bianco che funziona sia come luce di cortesia, sia come deterrente.
  • KIT-KWT01 Dahua Kit Videocitofonia, invece, è un esempio di kit per la citofonia esterna. Questi sono creati appositamente per dare ai condomini e all’amministratore la possibilità di avere il controllo diretto sulla situazione. La postazione infatti è dotata di telecamera, così che si possano osservare i movimenti all’esterno in qualsiasi momento.

Quali sono le norme da rispettare

Alcune delle regole da rispettare sono già state accennate in precedenza, e altre possono essere specifiche, come nel caso di dipendenti all’interno del palazzo. In generale si ha l’obbligo di avvisare le persone della presenza di telecamere attraverso i cartelli appositi, e prima dell’installazione è necessaria un’assemblea di condominio in cui l’operazione sia appoggiata dalla maggioranza. Le telecamere non possono riprendere aree private, e non possono quindi essere puntate in modo da poter vedere l’interno dei singoli appartamenti. Inoltre, le registrazioni non devono essere tenute per più di un determinato periodo di tempo, solitamente non superiore ai sette giorni. Questo periodo può aumentare, in caso di necessità, come per delle indagini per furto, ma deve essere sempre giustificato.

L’installazione di un sistema di videosorveglianza all’interno di un condominio è sicuramente un modo pratico per poter evitare problemi come furti o vandalismo. Tuttavia è importante affidarsi a professionisti, evitando non solo il rischio di multe, ma anche di avere problemi con l’impianto stesso. All’interno del catalogo Setik si possono trovare diverse soluzioni per ogni esigenza, oppure contattaci per risolvere i tuoi dubbi e richiedere un preventivo.