Ormai da alcuni mesi Setik ha diviso la propria gamma IP (e da poco anche AHD e CVI) in due gamme distinte, la serie “Lite” e la serie “PRO”.
E’ una suddivisione che stanno facendo ormai tutti i brand realizzando linee specifiche per l’ambito domestico e professionale dove viene data importanza ad aspetti differenti. In questo articolo ci soffermeremo su una comparativa delle rispettive linee domestiche e professionali 2Megapixel a Focale Fissa di Dahua e di Setik. Concentrandoci sulla qualità di assemblaggio e della componentistica al suo interno, senza però dimenticare la resa delle immagini.
L’aspetto software è stato volutamente evitato in quanto richiederebbe un ulteriore approfondimento che potrà essere sicuramente motivo di articolo futuro, ma comunque daremo degli esempi sulla resa dei prodotti. Tutte le telecamere hanno firmware in Italiano, così da garantirne un uso da parte di tutti.
Ma veniamo alla gamma testata,
Abbiamo messo sul campo 4 modelli in particolare:
per Dahua:
IPC-HFW4200S, (oggi IPC-HFW4220S) top di gamma a Focale fissa, 2 Megapixel con Chipset Sony
IPC-HFW1200S, (oggi IPC-HFW1220S) l’entry level Dahua 2Megapixel
per Setik:
BLIP20-36IRP, top di gamma a Focale fissa Setik, Chipset Sony e Led ad alta potenza
BLIP20-36IRLT, serie Lite, di Setik, telecamera 2Megapixel
Tutte le telecamere sono 2 Megapixel, registrazione in H264 a 25fps, tutte provviste di IR e di Firmware in Italiano, ovviamente a standard Onvif, ormai leader tra gli standard IP
In Ordine di Apparizione:
- La IPC-HFW1200S, Focale Fissa Entry Level di Dahua, oggi sostituita dalla IPC-HFW1220S, ma con caratteristiche sostanzialmente simili in termini di estetica ed ottica
- La IPC-HFW4200S, Focale Fissa Professionale di Dahua, oggi sostituita dalla IPC-HFW4220S, con Corridor e Analisi video, ma in termini ottici assolutamente simile
- La BLIP20-36IRP di Setik, Focale Fissa con Led ad alta luminosità
- La BLIP20-36IRLT, la serie domestica di Setik sempre a focale Fissa
Le dimensioni sono molto simili, tutte compatte e con un’estetica gradevole, sono tutte telecamere IP66 adatte all’uso da Esterno, infine tutte tranne la Lite di Setik (BLIP20-36IRLT) sono PoE, possono quindi essere alimentate direttamente dal cavo di rete.
Le Dahua e la BLIP20-36IRP hanno anche un tettuccio che permette di riparare meglio sia dalle intemperie che da riflessi d luce, la serie LT di Setik, lo ha fisso il che comunque è più che adatto nella maggior parte delle installazioni
Le Due Dahua hanno cavo di rete con la protezione IP66, cosa che però non è presente sul cavo di alimentazione, il quale in esterno deve essere riparato in scatola, essendo esposto.
La Setik professionale ha in più una maggior protezione anche sul cavo di alimentazione ed ha inoltre un tasto di reset esterno (protetto) che permette in caso di difficoltà di resettare la telecamera senza dover disalimentare l’impianto, spesso utile soprattutto quando si tratta di far manutenzione, il tasto non può essere toccato accidentalmente in quanto all’interno dell’involucro di gomma.
Mentre per quanto riguarda i due modelli più economici, la DAHUA IPC-HFW1200S ha la cavetterie del tutto simile al modello professionale Dahua, invece la BLIP20-36IRLT, ha un cavo non adatto all’uso esterno, andrà quindi protetto in scatola o all’interno rispetto alla telecamera, questo per evitare che acqua o altri elementi possano entrare direttamente a contatto con componenti sotto tensione.
Soffermiamoci poi sui dettagli interni: Iniziamo guardando i prodotti di gamma più economica dove notiamo che entrambi montano una corona LED standard con un numero di led similari, nel caso di Dahua il sensore crepuscolare è all’interno della circuiteria e nel caso di Setik è sull’IR, entrambe le telecamere hanno un filtro IR e lenti megapixel da 3.6mm.
È anche evidente una fattura produttiva maggiormente ingegnerizzata sul modello Dahua, dove la componentistica è presente in un unico monoblocco, per differenziarla dal modello professionale si è scelto di risparmiare sulla qualità di alcuni componenti (cmos, dissipazione led, circuiteria poe) rispetto al modello di classe superiore oltre che al codec.
Il modello Setik invece evidenzia una tecnologia di costruzione più comune a strati (IR / CMOS / NETWORKING) non essendo presente il PoE i circuiti sono solo 3 ed in caso di difetto è più semplice un eventuale riparazione e/o sostituzione.
I vantaggi di una produzione più ingegnerizzata sono sicuramente una miglior tenuta delle connessioni sui componenti ed anche una dissipazione più efficiente, ma c’è da dire che i componenti che richiedono notevole dissipazione sono gli IR ed il PoE, oltre alla Cmos, in questi casi ciò che spesso è importante è una buona qualità di assemblaggio ed una componentistica di qualità, certo che minori sono i componenti collegati tra di loro e meno sono i rischi di problemi nel tempo.
Sulla serie professionale invece la lotta è decisamente più agguerrita, qui vediamo il meglio che la tecnologia possa mettere a disposizione attualmente.
Entrambi hanno gli IR dissipati da una corona in lega, questo permette una maggior durata nel tempo degli IR (da sempre componente più delicato sulle telecamere); su Dahua, l’IR è un comune IR con la circuiteria appoggiata sulla corona di dissipazione; su SETIK, invece, si è scelto di saldare gli IR (ad alta efficienza, numero inferiore ma decisamente più potenti) su un foglio di alluminio, dando così l’intera superfice a contatto con la corona di dissipazione, una scelta che vediamo qui per la prima volta decisamente molto interessante ed efficiente.
Anche l’interno è assolutamente di qualità in entrambi i casi, estrema ingegnerizzazione di tutta la componentistica, nel caso di Dahua un unico monoblocco assemblato, mentre nel caso di Setik un blocco principale con Networking, PoE, Codec e separatamente la circuiteria del CMOS, scelta dovuta principalmente per utilizzare il monoblocco con differenti qualità di Cmos.
In entrambi casi molte le viti di protezione e decisamente complesso operare sulla sostituzione di componenti, ma è assolutamente normale su prodotti di così alta gamma.
Solo un’ulteriore nota che riguarda un dettaglio tecnico di poco conto ma che su questo tipo di prodotti non si vorrebbe vedere, la IPC-HFW4200S porta i cavi di rete “non intrecciati” sulla circuiteria e presumo anche sulla tratta di cavo che va dal connettore alla circuiteria, cosa indispensabile per mantenere un buon segnale di rete soprattutto quando ci si avvicina ai limiti di tratta (100mt), oltre a non rispettare la colorazione ufficiale, questo però è solo un problema che si può incontrare in caso manutentivo, dove è difficile capire quali sono i cavi relativi alla rete e quali all’alimentazione.
Mentre sulla BLIP20-36IRP, questo problema non è presente, rispettando tutte le regole richieste da questo tipo di prodotti.
È una delle prime volte che viene fatto una analisi così particolare anche sul prodotto stesso, riteniamo fondamentale che si inizi a soppesare una telecamera non solo dal suo prezzo ma anche dalla tecnologia e dalla fattura di produzione, in quanto spesso risulta difficile capire perché ci sono differenze così sostanziali tra un marchio e l’altro.
Venendo infine alle immagini, è stato fatto un lavoro legato al tipo di utilizzo di queste telecamere, solitamente riprese da vicino, i led presenti sono adatti “teoricamente” fino a 20mt, ma più realisticamente i 10/15mt sono il loro limite.
Le prove fatte sono state UNICAMENTE in ambiente chiuso a distanza di c.ca 5mt, con un oggetto che rappresenta c.ca 1/5 dell’immagine in larghezza ed ¼ in altezza, le telecamere erano TUTTE nella stessa posizione, questo anche per capire la differenza delle relative focali.
Alcune note, che però sono di carattere generale ed è un consiglio per tutti. Può capitare che in fase di assemblaggio le ottiche non siano del tutto a fuoco, in questo caso abbiamo trovato una telecamera con questo difetto, verificate sempre questo aspetto.
Effettuare la messa a fuoco è decisamente semplice, è sufficiente aprire la telecamera e ruotare la lente fino ad una perfetta messa a fuoco della stessa, le differenze solitamente sono minime, forse ad un occhio non abituato non sarebbe stato possibile rilevarlo, in ogni caso è operazione alla portata di tutti. Questo è un problema che non si incontra con le Varifocali dove la messa a fuoco è dipendente dall’installazione.
DI seguito le quattro telecamere in ripresa diurna e notturna:
Alla fine nonostante si tratti ti telecamere 3.6mm, in realtà ci sono piccole differenze, si nota ad esempio come le Dahua abbiano una visione leggermente più larga, rispetto alle Setik, parliamo di differenze quasi impercettibili, che però riprendendo una parte dell’immagine si nota. La differenza dipende sostanzialmente dalla lente, di diversi produttori.
Non fatevi ingannare da immagini particolarmente brillanti o da qualità apparentemente non elevata…non dovete fare un film! Dovete essere in grado di riconoscere, questo è lo scopo di una telecamera di sicurezza e quindi gli aspetti da rendere evidenti NON sono la qualità dei colori o simili ma:
- Lettura caratteri
- Riconoscimento sagome
Tutto il resto è assolutamente insignificante in termini di videosorveglianza.
La qualità in notturna è sempre una sfida difficile, soprattutto con distanze di questo tipo ed in ambiente chiuso, Dahua per la tipologia di led che ha e la tecnologia “Smart IR” è in grado di lavorare meglio con i led a distanze maggiori (ricordiamo che qui lavoriamo a 5mt), Setik invece si differenzia con il modello economico, dove il limite del Led è la sovraesposizione notturna, anche se una buona luminosità è sempre apprezzata, mentre sul modello professionale, i LED ad alta luminosità permettono una luce diffusa perfetta quasi in qualsiasi condizione, senza effetto alone.
Facciamo presente inoltre che il pannello ripreso è lucido, quindi di suo riflette la luce sia dell’IR in quanto messo frontalmente (di notte) sia dell’illuminazione presente nella stanza.
Da questa valutazione sono stati esclusi volutamente alcuni aspetti importanti che però sono di poco conto in installazioni fino a 16 telecamere, come gli “effetti” di “ambarella” sulle dimensioni del flusso video e (ma caratteristica che riguarda la nuova serie) la modalità Corridor e Analisi video, anch’esse secondo me utile in ambienti più complessi e solitamente non affidate a telecamere a focale fissa.
Quindi mi sono limitato ad osservare le caratteristiche utili alle comuni installazioni di videosorveglianza, ed in particolare:
- La qualità di fabbricazione e di conseguenza l’affidabilità nel tempo
- La qualità dei prodotti impiegati
- La resa delle riprese nelle condizioni più comuni
Poi è certo che in tutto ci sono casi specifici che possono contemplare caratteristiche delle singole telecamere, ma su esigenze più complesse si tende a salire di gamma andando su prodotti ormai con risoluzioni maggiori ed a focali variabili.
Sul mio personale cartellino la classifica è la seguente:
- BLIP20-36IRP
- IPC-HFW4200S
- IPC-HFW1200S
- BLIP20-36IRLT
Qui non giudico il prezzo ma unicamente la qualità, a voi poi il giudizio su strada!
Un ultimo chiarimento la mia classifica non vuole penalizzare un prodotto rispetto ad un altro, ma far capire quanto prodotti e modelli diversi hanno caratteristiche diverse, tutte le 4 telecamere sono adatte a riprese di videosorveglianza, quanto da valutare piuttosto è la filosofia che si vuole sposare, a voi la scelta….