La videosorveglianza, al giorno d’oggi, risulta essere importante, dato che grazie ad essa, le persone sono in grado di tutelarsi contro i malfattori, ed in caso di furto, capire chi ha commesso l’atto nei loro confronti.
Quando si parla di videosorveglianza però, si parla anche di privacy e soprattutto di violazione della suddetta: per evitare di incappare in delle situazioni poco piacevoli, ecco le dieci regole che devono essere rispettate affinché la videosorveglianza non infranga appunto tale norma.
Specificare l’obiettivo della videosorveglianza.
Chi installa, all’esterno della propria abitazione o della propria attività, deve specificare quali possano essere i reali pericoli che corre in quella zona dove è situata appunto la sua abitazione o attività.
In caso di reale pericolo inoltre, le informazioni devono essere consegnate, nel rispetto delle leggi, solo alle amministrazioni competenti.
Il trattamento corretto dei dati.
Le registrazioni conterranno ovviamente delle informazioni e dati, i quali secondo la legge, devono essere trattate secondo scopi che siano legittimi e soprattutto espliciti e determinati, ovvero l’obiettivo per il quale le informazioni vengono trattate deve essere ben chiaro.
Avvisare le persone riprese.
Sia che avvenga un furto o uno scasso, o comunque un’azione illecita che danneggia una persona, che utilizza i sistemi di videosorveglianza, il proprietario della casa o dell’attività deve avvertire le persone presenti nel video che sono state riprese dalla videocamera, spiegando loro il perché di tale registrazione.
Queste informazioni devono essere date a tali soggetti soprattutto se le telecamere della videosorveglianza sono nascoste.
Registrare solo il necessario.
E’ assolutamente vietato registrare il più del dovuto: questo significa che non sono ammesse riprese dettagliate, o con angolazioni particolari, di zone lontane dalla propria abitazione.
Bisogna dunque installare in maniera particolare le telecamere della videosorveglianza, evitando di raccogliere dei dati, ovvero effettuare delle riprese, che non sono utili in nessun modo.
Cancellare le immagini registrate.
Per evitare di violare la privacy, è bene rendere esplicito per quanto tempo le riprese dovranno essere conservate ed analizzate, avvertendo sempre i soggetti ripresi.
Quando scade il termine prestabilito, le registrazioni dovranno essere completamente cancellate e comunque non dovrebbero salvo indicazioni del garante superare le 48 ore.
L’utilizzo delle immagini.
Le immagini che vengono registrate servono per uno scopo ben preciso, ovvero per tutelare una persona contro eventuali danni fisici e patrimoniali nei suoi confronti: le immagini dunque devono essere utilizzate solo per questo scopo, e non per altri, come ad esempio quelli commerciali o di analisi di mercato, visto che si potrebbero studiare le abitudine delle persone riprese grazie a questo particolare video.
Non è possibile spiare i lavoratori grazie alla videosorveglianza, e dunque quest’obiettivo deve essere rimosso da quelli che si vogliono raggiungere.
Bisogna elencare i soggetti che possono accedere, e dunque visualizzare, i video raccolti dalle riprese: tutti gli altri soggetti sono dunque esclusi dalla visualizzazione, tranne nel caso dei carabinieri o poliziotti durante particolari indagini.
Nel caso delle zone a traffico limitato, ovvero le ZTL, la videosorveglianza deve rispettare altre norme di legge, e le immagini devono essere conservate finché, chi commette un’infrazione, non viene punito con la multa.
Se oltre ai sistemi di videosorveglianza sono presenti altri sistemi di controllo, che potrebbero danneggiare la privacy di una persona, tali metodi devono essere dichiarati assieme appunto alla videosorveglianza.